Comizio di Luciano Pugliese del 21.11.2009

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Nel comizio tenutosi il primo dicembre l’Altra Pietrapaola non risparmia critiche alla pessima morale politico-amministrativa della giunta comunale.

Tre sono i sassolini che Luciano Pugliese si deve proprio togliere dalla scarpa. Tre sono i punti chiave che denunciano il fallimento di questa amministrazione.

Sassolino numero uno: gli sprechi di denaro pubblico, un po’ per ignoranza un po’ per menefreghismo, ma alla fine chi ci rimette siamo tutti noi. E visto che denunciare le cose senza fare esempi non è serio, ecco che arrivano anche gli esempi. La conoscete la storia dei pini da potare? Prima si spendono 8000 Euro per il lavoro, poi un consigliere comunale ha il lampo di genio e li fa abbattere gratis, avendo trovato una ditta che lo fa senza chiedere soldi. Il trucco c’è ma non si vede: la legna di quei pini, che prima il comune vendeva, ha arricchito per l’ultima volta la ditta che li ha tagliati e venduti. E che dire della storia della spazzatura, per cui il comune paga 8.500 Euro al mese per l’asporto e la pulizia: ma dalle condizioni igieniche intorno ai cassonetti non si direbbe proprio. Ma che dire ancora della storia dei soldi che la Regione aveva offerto per la raccolta differenziata e che si sono dovuti restituire per intero: per inadempienza! E non c’era anche quella storia dei soldi dei murales, per cui c’era un impegno di spesa?… O quella della pietra di Nassiria, regalata ma poi pagata…

E i debiti aumentano, e il Comune non paga: non paga le ditte che fanno i lavori, come è successo con l’Euroaccessori di Calopezzati. L’impresa diffida, e alla fine si paga il conto più le spese, incluso l’avvocato (ma era proprio necessario questo avvocato?). E la storia del camioncino di proprietà del Comune, che vale sì e no 2000 Euro e per la cui revisione se ne sono spesi 4.500?

E mentre si fanno queste operazioni, i dipendenti aspettano gli stipendi. E non sarà certo l’autovelox a risanare i conti.

Il dato di fatto che rappresenta la situazione in maniera evidente sono i due richiami della Corte dei Conti sulla irregolarità contabile comunicata al Comune nel 2007 e nel 2009, a cui i consiglieri comunali sembrano non aver prestato orecchio, nè sembrano aver mai avuto intenzione di riferire sulla situazione in consiglio comunale – nonostrante esplicita richiesta nelle missive.

Sassolino numero due: il piano regolatore o PSC. Avrebbe dovuto essere approvato velocemente, ma le lancette dell’orologio continuano a girare e  i tre mesi prospettati sono ormai diventati tre anni. L’aministrazione non ha mostrato alcun interesse a cooperare con l’opposizione. È anzi curioso analizzare le diverse fattispecie “creative” con cui sono state gestite alcune situazioni. In alcuni casi i cittadini sono stati o presi in giro con il vincolo sulla volumetria (Pugliese Domenico, Gallo Oriana); in altri il lotto è dichiarato non edificabile per “antipatia” (lotto Mazza); in altri ancora si è dimostrata assoluta mancanza di sensibiltà verso situazioni che potrebbero essere risolvibili, per esempio spostando la strada (lotto De Simone). Il lavoro svolto dall’ingegnere Felice e dal geometra Aurelio Cesareo, osannati dal comune, viene messo fortemente in dubbio a più riprese. La fiction sul PSC culmina a novembre, con il consiglio comunale in cui è prevista l’approvazione e allo stesso tempo una festa per celebrare questa pietra miliare. Durante tale consiglio comunale, presieduto da Porro (ma dov’è il sindaco?) si parla già di una lettera di lamentela: un’azienda, di cui non si fa il nome ma che più tardi si scoprirà essere Le Pigne di Cariati, chiede una modifica. Non si dice altro; il consiglio comunale si conclude con una denuncia, da parte di Luciano Pugliese: manca un documento importante, la valutazione ambientale strategiaca o VAS. I due osannati supertecnici Felice e Cesareo cadono dalle nuvole. Alla festa non vuole rinunciare nessuno, sarebbe come perdere la faccia.

La faccia comunque l’hanno poi persa al consiglio successivo, un consiglio lampo in cui gli amministratori di maggioranza hanno revocato la delibera per il PSC senza farsi vedere da nessuno: una revoca molto sospetta, di cui ci si chiede ancora quale sia stato il vero motivo. Forse la lettera di lamentela da parte delle Pigne di Cariati ha fatto qualche effetto?

Sassolino numero tre: l’ultimo e il più importante, i nodi che vengono al pettine. Questa amministrazione non comunica con i cittadini, non informa, tende addirittura a nascondere le informazioni. Il sindaco ha perso il contatto con la gente, compare solo quando c’è da fare rappresentanza.  L’esempio davanti agli occhi dei pietropalesi: Ventura si fa sostituire dal vicesindaco al consiglio per approvare il PSC, poi però miracolosamente trova il tempo di  mostrarsi alla festa qualche ora dopo. Il fatto è che questa è un’abitudine;  non é mai venuto a presiedere un consiglio comunale sul PSC, ha sempre evitato di esserci. E visto che si trova alla festa per l’approvazione del PSC, non perde tempo a criticare l’opposizione, che invece ai consigli c’è sempre stata, pur non condividendo il piano proposto e pur avendo deciso di votare contro. “Non vi preoccupate di Luciano Pugliese, ha i suoi interessi nel piano regolatore” dice il sindaco, cercando di tranquillizzare qualcuno.  E qui l’interessato non ci sta e il sassolino nella scarpa è diventato un macigno: a differenza di alcuni terreni, comprati come terreni agricoli e miracolosamente diventati terreni di completamento, o terreni agricoli su cui altrettanto miracolosamente sono stati costruiti villaggi turistici, Luciano Pugliese sottolinea che sì ha un terreno di circa 5.600 mq, ma…”ci tegnu l’olive e le vaiu cogghju,vi dispiace? A me no, io ci vado volentieri”.

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