Estate 2008, antipasto turistico

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I ragazzi delle scuole – beati loro – ci ricordano che per tutti noi c’è stato un tempo in cui la bella stagione durava tre lunghi mesi. Con le gambe incrociate sotto i banchi verdi, fissavamo la finestra dalla quale si scorgeva il bacio tra il cielo ed il mare all’orizzonte. Il nostro sguardo si alternava tra questa vista azzurrina e l’orologio al centro del muro, il cui tic-tic lento si intrufolava nei nostri pensieri durante le lezioni. Non vedevamo già l’ora di chiudere astuccio, quaderni e zaini per correre verso l’estate.

Quest’anno si sta facendo un po’ desiderare, per la verità. Il sole gioca a nascondino volentieri e il mare si agita ansioso all’idea dell’arrivo imminente dei primi turisti. Si dice in giro che anche il turismo sia cambiato insieme alle stagioni, che i soldi degli italiani scarseggino e che non siano più così tanti i connazionali che riescono a partire per le mete esotiche. Dunque – se non tutti i mali vengono per nuocere – chissà che non sia l’occasione giusta per riscoprire quanto possa essere bello “viaggiare in casa”.

Il viaggio facile non è detto che sia necessariamente di seconda mano. Dopotutto ci capita sempre più spesso di conoscere questo o quel paese di altre nazioni e di ignorare completamente alcuni luoghi piccoli, colorati e odoranti di pizzi e merletti come quelli del nostro Sud.
Pietrapaola è uno di questi.
Ci rendiamo conto che non è facile scalfire il senso comune secondo il quale la Calabria è una terra che offre ben poco in quanto a servizi per i visitatori, eppure il viaggiatore curioso potrebbe trovarla un’esperienza divertente e magari ricredersi un po’.

Quello che offriamo – e noi gente del Sud offriamo tutto di cuore, lo riconoscerete – è un soggiorno sicuramente a stretto contatto con la terra in tutte le sue sfumature di colori, suoni e sapori. Abbiamo il mare sdraiato sulla battigia di sassolini che, sì, non sarà troppo gentile con i vostri piedi impreparati, ma che rende l’acqua trasparente e cristallina. Facile innamorarsene quando alle otto del mattino il sole appena alzato cosparge l’acqua di un manto leggero e lo veste di un luccichìo argenteo in superficie.
E vi mettiamo a disposizione anche la montagna. Salendo un po’ più su del centro storico del paese, potrete chiudere gli occhi con le gambe rannicchiate sulle sedie accanto alla fontana (il Maio) e ascoltare il concerto che la natura prepara per i passanti tutte le sere. I grilli sono uno dei nostri gruppi di “musica classica” di più antica data. E da quelle parti poi il cielo è un ingorgo di stelle che illumina la notte, così da non spegnere mai completamente il paesaggio intorno.

Chi scrive queste cose non è così di parte come potrebbe sembrare, ma è una di quelle persone che ha imparato il valore delle cose piccole e genuine solo quando non le vedeva più dalla finestra della sua stanza. Pietrapaola non è un posto affollato, non è un luogo pieno di traffico e di locali in cui la gente si accalca. È piuttosto uno di quei posti in cui le lancette dell’orologio seguono un ritmo diverso, in cui ci sono ancora le comari che in cerchio affondano le mani congiunte nelle loro ampie gonne nere fino al polpaccio e nella loro lingua fatta di “o” e di “u”, esclamazioni bizzarre e sorrisi radiosi, passano interi pomeriggi a raccontare storie di altri tempi.

Noi vi aspettiamo e se verrete a Pietrapaola, la signora Angiolina – proprio come Angiolina Jolie, anche se per errore all’anagrafe – non vi negherà di certo il caffè vedendovi passare. Lei come chiunque altri. E  così anche voi scoprirete il fascino di un “ritorno al passato” e alle tradizioni, quelle che si tramandano e che per quella solita strana legge della fisica, non si creano e non si distruggono, semplicemente cambiano.