Sardella

1 kg di neonata delle sarde (i pesciolini piccoli)
120-125 g di sale
1 cucchiaino di peperoncino rosso macinato, piccante
una manciata di semi del fiore del finocchio selvatico secco
pepe rosso macinato, dolce (a piacere)
sardella

Lavare i pesciolini per eliminare la sabbia, scolare in uno scolapasta e aggiungere il sale.  Lasciare il tutto a riposo  per 3-4 ore. Mettere in un piatto il peperoncino, i semi del fiore del finocchio a aggiungere un pizzico di sale. Mescolare il tutto ai pesciolini in modo che questi ultimi risultino completamente ricoperti dal pepe. Mettere la sardella così preparata in un recipiente a bocca larga (oggi si usa un vasetto di vetro, ma un tempo si utilizzava il terzaluru, un vaso di terracotta smaltato a bocca larga). Schiacciare con la forchetta ben bene e pressare il tutto. Coprire con un un piattino, mettendovi un piccolo peso sopra in modo che la sardella resti schiacciata e sia tutta coperta dal liquido che produce. Il prodotto può essere consumato già dopo circa 20-30 giorni.

Indicazioni per la conservazione: la sardella non deve restare secca, altrimenti va a male; a questo scopo, subito dopo averla messa nel recipiente, si può coprire con un pochino di acqua salata sterilizzata (salamoia), che umidifica il prodotto. Si tenga presente che dopo qualche giorno la sardella produce comunque del liquido proprio che ne permette la conservazione.

Informazioni generali: la sardella si prepara nel mese di marzo, quando si pesca la neonata di sarda. Se conservata a dovere si mantiene per un periodo molto lungo, anche fino a due anni. Per il consumo veloce se ne preleva dal terzaluru o dal contenitore prescelto una dose minore,  la si copre con olio (extravergine!) d’oliva e la si tiene in frigo.

 

Per il consumo: ottima con l’olio d’oliva su una bruschetta.

Ricetta e informazioni di Vittoria